Quando sei più soddisfatto del servizio hosting acquistato e cominci a pensare di passare ad un altro fornitore le prime domande che sento di solito sono:
Ma nel trasferimento il mio sito rimarrà bloccato?
Perderò traffico dai miei utenti affezionati?
Non riceverò messaggi di posta durante il trasferimento?
In realtà, prendendo qualche giusta precauzione tutta la procedura potrà rivelarsi completamente indolore, ma vediamo nell’ordine quali sono le precauzioni che non dovrebbero mancare:
1) Assicurati che le caratteristiche dell’hosting su cui vuoi trasferire il sito web rispecchino (e comunque non siano peggiorative) quelle del vecchio web hosting, a volte basta la mancanza di un modulo o di una configurazione, ad esempio del PHP potrebbe essere un safe_mode Off o On (c’è una bella differenza nelle vecchie versioni di PHP), potrebbe essere bloccante e costringerti a dover ripensare il modo con cui usi l’ applicazione, non esitare e chiedi informazioni al nuovo hosting provider tramite l’assistenza commerciale, sono lì a posta :-), inoltre se dovesse mancare qualche modulo richiedi sempre aiuto all’assistenza post acquisto perché spesso ci sono moduli che possono essere attivati su richiesta;
2) Ricordati di pensare al trasferimento per tempo, e non gli ultimi giorni prima che il dominio scada, facciamolo almeno uno o due mesi prima per stare tranquilli, altrimenti corri il rischio di doverti tenere il vecchio hosting per un altro anno, o aspettare almeno 30 giorni per procedere al trasferimento e dover pagare comunque il rinnovo;
3) E’ buona norma acquistare il nuovo servizio prima della scadenza del vecchio, in questo modo avrai il tempo per caricare tutto il sito e fare i dovuti test preparatori al trasferimento definitivo. Molti Hosting provider offrono l’url temporaneo tramite indirizzo IP o tramite un dominio di cortesia, in questo modo puoi vedere il sito funzionare sul nuovo spazio acquistato.
Ricorda che se stai trasferendo un sito WordPress dovrai sostituire i due parametri legati all’url del dominio con quello temporaneo, altrimenti l’applicazione continuerà a farti redirect sul tuo sito principale, questi parametri si trovano nella sezione Impostazioni -> Generali oppure dal phpmyadmin nella tabella wp_options ti basterà sostituire i record siteurl e home;
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4) Quando sei convinto del corretto funzionamento sul nuovo servizio fresco di acquisto puoi procedere al cambio dei name server sul vecchio hosting, infatti non ho parlato di trasferimento del dominio, ma quando possibile è meglio cambiare prima i DNS del dominio quando si trova ancora sul vecchio servizio (purtroppo però spesso questa possibilità non è concessa da diverse aziende, quindi controlla bene). In altri casi non dovrai cambiare i name server ma dovrai semplicemente comunicare al provider che possono procedere a farlo per tuo conto.
5) Nel periodo di cambio DNS non ci saranno malfunzionamenti o down del sito perché gli utenti non si accorgeranno che stanno navigando sul nuovo servizio, mentre alcuni continueranno a navigare sul vecchio, sarà una fase transitoria che può durare fino a 24/48 ore (nella peggiore delle ipotesi). In questo periodo assicuratevi di aggiornare, se è necessario, sul nuovo server attivato.
Altra precauzione è quella id accedere alla posta del vecchio hosting provider perché potrebbero essere state recapitate delle email durante l’aggiornamento del dominio e quindi dei record MX per il server di posta;
6) Terminato il cambio DNS del sito potete procedere con la richiesta di trasferimento del dominio al nuovo gestore. Spesso la registrazione del dominio è inclusa nell’acquisto dell’hosting quindi perché non approfittarne?
7) Il vantaggio di aver cambiato prima i DNS sarà che nel cambio registrar del dominio non ci saranno problemi perché il dominio continuerà a mantenere i DNS così come erano al momento della richiesta di trasferimento.
Conclusioni
Come hai avuto modo di vedere in questa breve guida la migrazione di un sito non è un’impresa molto complessa e raramente presenta criticità se eseguita correttamente.
Spesso gli aspetti più delicati sono quelli legati alla migrazione della posta, questo perché a volte capita che alcuni provider non offrono dei tool semplificati e automatici per sincronizzare la posta IMAP fra i server (vecchio e nuovo).
Inoltre in passato ho visto che alcuni lavorano con la posta in modalità POP3, sconsiglio questa modalità perché ha dei limiti nel mantenere sincronizzata correttamente la posta sul server e in locale, e crea difficoltà quando le caselle devono essere migrate fra due server.
Ottimi consigli – soprattutto riguardo il punto 5