Il termine “cloud” in inglese ha diversi significati a seconda del contesto in cui viene usato. Naturalmente, la sua definizione base si riferisce a una “nuvola”, ovvero una massa visibile di goccioline d’acqua o di cristalli di ghiaccio sospesi nell’atmosfera sopra la superficie terrestre. Questa è la nuvola che tutti conosciamo, quella che possiamo osservare nel cielo e che può portare precipitazioni come pioggia o neve.

Negli ultimi anni, tuttavia, “cloud” ha assunto un significato molto importante in informatica, dove si riferisce al “cloud computing”. Questa è una metafora per l’Internet o per reti di server che offrono servizi di elaborazione dati o archiviazione in remoto. Attraverso i servizi cloud, gli utenti possono accedere a programmi, file e dati attraverso il web, senza necessità di avere tutto salvato localmente sul proprio dispositivo. Questa tecnologia offre flessibilità, scalabilità e spesso una riduzione dei costi IT, e sta diventando sempre più prevalente sia in ambito professionale che personale.